
Il Messaggero - 21 febbraio 2014
Bonino convoca l'ambasciatore. Telefonate tra Obama e Putin Mosca rimprovera il governo Janukovic: «Non fate gli zerbini»
di David Carretta
I ministri degli Esteri dell'Unione Europea ieri hanno trovato un accordo su una serie di sanzioni contro i responsabili della violenza in Ucraina, mentre a Kiev era in corso un ultimo tentativo di mediazione per convincere il presidente Viktor Janukovich a porre fine alla violenza. «Alla luce del deterioramento della situazione, l'Ue ha deciso con urgenza di introdurre sanzioni mirate, che includono il congelamento delle attività finanziarie e il bando dei visti», dicono le conclusioni del Consiglio Affari Esteri. Gli Stati membri hanno anche deciso di sospendere le esportazioni di «materiali che potrebbe essere usato per la repressione interna». L'Italia ha indurito la sua posizione: il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha convocato l'ambasciatore ucraino a Roma. Ma le misure punitive contro il regime - che potrebbero essere applicate anche alle frange più violente dell'opposizione - saranno implementate in modo progressivo «in base all'evolvere della situazione» a Kiev, ha spiegato l'Alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton. La speranza della Ue è che la mediazione condotta dai ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia abbia successo.
LA TROIKA EUROPEA
In un incontro durato quattro ore, il tedesco Frank Walter Steinmeier, il francese Laurent Fabius e il polacco Radoslaw Sikorski hanno proposto a Janukovich una «road map», che prevede un nuovo governo, alcune modifiche alla costituzione e condizioni per elezioni democratiche. Secondo il premier polacco, Donald Tusk, il presidente ucraino avrebbe anche acconsentito a elezioni anticipate quest'anno. La cancelliere tedesca, Angela Merkel, ha telefonato a Janukovich per spingerlo al compromesso. Ma più volte in passato il presidente ucraino ha rinnegato gli impegni assunti con i leader europei.
OBAMA-PUTIN
Merkel si è anche attivata con Stati Uniti e Russia. In una serie di telefonate a Barack Obama e Vladimir Putin, i tre leader hanno detto volere «una soluzione politica il più presto possibile», secondo quanto riferito dalla cancelleria. Ma, se la Casa Bianca ha intimato a Janukovich di ritirare immediatamente le forze di sicurezza dal centro di Kiev, da Mosca continuano a arrivare minacce. La Russia ha definito le sanzioni Ue come un «ricatto», mentre il premier Dmitri Medvedev ha detto che non concederà altri aiuti a un governo che si fa calpestare dall'opposizione «come uno zerbino». Con gli appelli alla moderazione, gli europei vogliono evitare il pericolo di una guerra civile in Ucraina. «La prima priorità è che non esploda il paese», ha spiegato Bonino, sostenendo la necessità di un «dialogo critico, anche molto serrato, con i russi». Lo scenario più temuto è quello di un'invasione, su richiesta di una delle regioni russofone, come la Crimea. Ma il grande interrogativo è se le sanzioni basteranno a convincere Janukovich a mantenere le promesse.