UCRAINA/BONINO: VIOLENZA INACCETTABILE
Roma 19 Febbraio 2014
“La gravità degli scontri in corso a Kiev pone il popolo ucraino di fronte ad una situazione drammatica, di una violenza inaccettabile che come europei condanniamo con estrema fermezza. E’ con massima preoccupazione che va considerato - e scongiurato - il rischio concreto di una guerra civile alle porte dell’Unione Europea.Insieme ai miei colleghi europei rinnovo alle Autorità ucraine l’appello più deciso affinché cessino reazioni violente, indiscriminate e sproporzionate alle proteste popolari, che devono svolgersi pacificamente, nell’ambito della legalità . Non potranno essere più tollerati abusi nei confronti della popolazione, né provocazioni di frange estremiste e violente. Nonostante i margini negoziali fra governo ed opposizioni appaiano in queste ore ancora più ridotti, non esiste alcuna vera alternativa alla ripresa del dialogo, che l’Europa intende sostenere col massimo impegno. In caso di continuazione delle violenze, non escludiamo il ricorso a misure restrittive eccezionaliâ€.
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LIBIA/BONINO: NECESSARIA USCITA URGENTE DA STALLO POLITICO
Roma 19 Febbraio 2014
Interpellata sulla confusa situazione a Tripoli la Ministro Bonino ha rilasciato questa dichiarazione : “Le notizie sulle nuove convulsioni di piazza a Tripoli rafforzano la mia convinzione che la Libia deve urgentemente uscire senza l'uso della forza dallo stallo politico che incide sulla considerazione dei libici nei confronti delle loro istituzioni. Serve una forte iniziativa delle forze politiche per individuare in tempi brevi un percorso credibile di soluzione dalla crisi in modo pacifico e democratico. L'Italia, come molti partners internazionali, rimane fortemente impegnata a sostenere la Libia nel processo di transizione democratica ma i libici devono prendere in mano il loro destino astenendosi da inammissibili iniziative violente che compromettono il loro futuro. Non si devono vanificare gli enormi sacrifici della rivoluzione del 17 febbraio, domani i libici sono chiamati a votare per la loro Assemblea Costituente e devono cogliere l’occasione per ripartire lungo un percorso di ricostruzione istituzionale e economica.â€