sito in fase di manutenzione: alcuni contenuti potrebbero non essere aggiornati
 
 maggio 2022 
LunMarMerGioVenSabDom
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
3031 
CAMPAGNE
MISSIONI

CERCA:

Ministero degli Affari Esteri

Living together - Combining diversity and freedom in 21st-century Europe [Report of the Group of Eminent Persons of the Council of Europe] PDF DOWNLOAD >>

DOCUMENTARIO DEDICATO DA AL-JAZEERA ALLA LEADER RADICALE EMMA BONINO

Cookie Policy

"LE PERSONE PASSANO MA LE ISTITUZIONI RESTANO, SE SI DENIGRANO E SI INFRAGILISCONO LE ISTITUZIONI NON AVREMO PIU' NULLA"

Articolo di Antonella Rampino, La Stampa 23 febbraio 2013

Emma Bonino se ne va, torna alle sue battaglie per «la difesa delle istituzioni, del diritto e anche del diritto alla buona educazione, che è rivoluzionaria specie in un Paese nel quale l'uso è la denigrazione». Si riprende la sua vita e la riconsegna al dio delle piccole cose, senza conference call transatlantiche in agguato, meditando di riacciuffare anche quel progetto di diving marinaro che fu interrotto trecento giorni fa da quella inattesa telefonata di Giorgio Napolitano ed Enrico Letta, insieme, e ci vollero 44 minuti per convincer lei prima e Pannella poi a dir di sì. 
La «monella» di Sandro Pertini che crebbe fino ad esser lanciata sul soglio quirinalizio, «Emma for president» gridavano i giornali prima che apparisse all'orizzonte - dal cappello a cilindro di Veltroni - Carlo Azeglio Ciampi, lascia la Farnesina sapendo che se avesse lavorato meno forse le farebbe meno male, adesso: «scusate, non so come siete voi giovani, noi anziani non siamo robot, siamo persone» dice commuovendosi senza riuscire a piangere, bionda e diritta col suo minuto dolcevita candido su un palchetto improvvisato a Largo Argentina, una libreria sullo sfondo, Pannella sempre più gran capo Sioux e un centinaio di vecchi amici, estimatori e militanti accanto. Emma Bonino va via, e sceglie di farlo così, insieme agli altri, come ha sempre vissuto, «perché si può essere King Kong ma senza gli altri, senza dì voi, nulla è possibile». 
Sceglie di dire in pubblico, con stile, quel che in pubblico si può dire, «quello che ritengo e che sento, non ho sassolini nelle scarpe, come Marco ho solo macigni». E anzitutto dice che «il rispetto delle regole è essenziale, e sono stata consapevole della differenza tra un attivista e un ministro, perchè se si è ministri si rappresenta il Paese e i valori che sono scritti nella Costituzione», citando pure a memoria l'articolo 92 sulla responsabilità collegiale. Non dice che senza di lei il caso Shalabayeva non sarebbe mai emerso, non rivendica l'apertura all'Iran nel quale l'Italia ha fatto da apripista all'Occidente, e nemmeno l'aver visto giusto sul mancato e impossibile intervento in Siria, e sulla concreta via della distruzione dell'arsenale chimico. 
Dice solo «ho esercitato questi 10 mesi con tutta la forza di cui sono capace, ho fatto tutto quello che potevo per i marò, avrò anche sbagliato dossier complicati ma ne ho anche risolto molti, portando a casa Domenico Quirico e ancora pochi giorni fa i due operai italiani rapiti in Libia, e potete star sicuri che la Farnesina continuerà a lavorare per i 10mila italiani in difficoltà all'estero, per i 3000 in prigione, per i 300 bambini sottratti e contesi». Renzi le ha telefonato, dice smentendo le «favole metropolitane», intorno alle 19 e dunque quand'era appena uscito dal Quirinale, «niente di personale, mi ha detto, la politica estera ha bisogno di continuità ma pure di cambiamento». 
Emma Bonino lascia a Federica Mogherini, che stima e apprezza tanto che l'aveva già individuata come sottosegretario, e proprio in quei giorni Mogherini fece visita a Napolitano - quando si trattava di quel rilancio dell'azione di governo che non si doveva chiamare rimpasto, per sostituire il berlusconiano Bruno Archi. Emma Bonino se ne va, il passaggio di consegne a Mogherini alla Farnesina è commosso e affettuoso e del resto s'erano già sentite appena dopo la nomina, «lei sa che può contare sulla Farnesina, e anche su di me e i radicali per i valori che condividiamo». Emma Bonino se ne va, e le sue ultime pesanti parole sono un monito «le persone passano ma le istituzioni restano, se si denigrano e si infragiliscono le istituzioni non avremo più nulla». Emma Bonino se ne va e all'Italia resta da fare ancora «l'unica rivoluzione che serve, quella della buona educazione e del rispetto», dice lei.





Comunicati su:
[ Italia ] [ Unione Europea ]

Rassegna Stampa su:
[ Italia ] [ Unione Europea ]

Interventi su:
[ Italia ] [ Unione Europea ]


- WebSite Info