Roma, 27 Agosto 2010 - In un ultimo atto di sfida nei confronti del mandato di arresto per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi contro la popolazione civile in Darfur emesso contro di lui da parte della Corte Penale Internazionale, il Presidente sudanese Omar al-Bashir è arrivato in Kenya stamattina per partecipare alla promulgazione della nuova costituzione del paese.
Â
Il Kenya è uno Stato membro della CPI e, come tale, è giuridicamente obbligato dal suo trattato istitutivo ad arrestare il Presidente Omar al-Bashir e consegnarlo alla Corte Penale Internazionale (CPI), pena la perdita della sua legittimità in quanto Stato non rispettoso della legge.
Â
Risulta notevolmente sconsiderato da parte dei leader politici kenioti flirtare con la campagna anti-CPI di al-Bashir proprio adesso, essendo molti di loro attualmente oggetto di investigazioni da parte della Corte de L’Aia. La mancata esecuzione del mandato di arresto nei confronti di al-Bashir da parte dei leader politici kenioti potrebbe costituire l’ultimo passo verso la rimozione di ogni ostacolo politico alla loro stessa imputazione per i crimini contro l’umanità commessi durante le violenze post-elettorali tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008. Come evidenziato dal lavoro di investigazione e di documentazione, svolto dall’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia insieme alla Commissione Nazionale Keniana sui Diritti Umani (KNCHR), le prove raccolte sul coinvolgimento di molti di loro sono schiaccianti.
 Â
Mentre è nell’interesse del Presidente al-Bashir ampliare il numero di paesi in cui può viaggiare impune, ciò non è sicuramente nell’interesse del Kenya, né della sua leadership. Se i leader kenioti decidessero di schierarsi dalla parte del Presidente al-Bashir e di altri ricercati internazionali, raccoglieranno ciò che hanno seminato: se saranno inculpati dalla CPI, come lui non avranno tregua e saranno perseguiti finché non saranno finalmente catturati e sottoposti a giudizio. Arrestare il Presidente al-Bashir finché si trova in Kenya è nel loro stesso interesse, oltre ad essere un obbligo imposto dalla legge.
Â
Facciamo appello agli Stati membri della CPI affinché protestino vivamente contro l’accoglienza che il Kenya ha riservato al Presidente al-Bashir e chiediamo che si avvalgano di tutti i canali possibili per fare pressione sul Governo keniota affinché esegua il mandato di arresto prima che egli lasci il paese.